24 Giugno 2005: Possiamo Essere Amici !

Un ronzio di pale riempie l’aria , anche le rondini tacciono nei loro garruli voli: dalla posizione strategica del mio bagno di sole, sul terrazzino al quinto piano dell’ Hotel Inghilterra a Roma, posso assistere ad un evento epocale.
In camera il fresco dell’aria condizionata mi attende, il letto di bianche lenzuola di lino è cosparso di petali rosa quale benvenuto per il mio, da sempre, compagno di piaceri.
Posso ancora godermi il sole sul corpo per un po’, distesa sul bianco asciugamano mi faccio baciare la nuda pelle dai suoi raggi proprio come da bambina a Positano. Là ospiti di mia sorella Ala , in una villetta bianca arrampicata sulla collina, ubbidivo ai consigli di mia madre che mi teneva, almeno un quarto d’ora al giorno, a prendere il sole sul sederino nudo da  ninfetta. Come era lento a passare quel tempo…potevo dialogare con tutti gli insetti che scendevano dalla parete di gelsomini odorosi, il fiore degli angeli, il cui aroma preannuncia e circonda gli attimi più intimi rendendoli indimenticabili.


Positano

Anche ora sono davanti ad una ringhiera odorosa di gelsomini, ho il “culetto” all’aria e sono felice di essere viva e presente a questa giornata particolare.
Il Papa Benedetto XVI sta andando in macchina “scoperta” a far visita al nostro Capo di Stato, Azeglio presidente Ciampi. Attraversa la sua città senza timore, tre elicotteri, posizionati a diverse altezze sopra di lui, ne seguono e assicurano il percorso gremito da tante persone piene di fede e speranza in un cambiamento.
Non c’è da avere timore, Roma appartiene ai Pontefici ancor prima dell’avvento di Cristo quando , nel 600 a.c., alla morte di Romolo gli successe al governo di Roma il sabino Numa Pompilio che importò dai riti sabini  ed istituì a Roma il culto del Flamine, delle Vestali e dei Pontifex, i costruttori di ponti, coloro che collegano le “due terre”.


                                                        Flamendialis

Ancora oggi nel copricapo papale , lo zucchetto, c’è il residuo del copricapo del Flamine , ora una piccola punta, prima una media o lunga asta per catturare gli strali di Giove a protezione dei pensieri. Bianco era il copricapo dei Flamini di Giove, bianco lo zucchetto del nostro Papa, porpora quello dei Cardinali.
Memorie  del particolare copricapo si trovano ancora più anticamente nelle illustrazioni lasciate dagli egizi nei geroglifici, Seshat la signora del tempo ne indossa uno con una stella posizionata sulla alta punta, e nella statuaria ,Tuje la moglie del Faraone Amenhotep IV, ne porta con garbo uno del tutto simile all’attuale zucchetto papale.

  
Tuje XVIII Dinastia e                                                      lo zucchetto papale

Nulla si inventa, tutto segue  e consegue e Roma sa come i Pontefici la rappresentino fino dai tempi della sua nascita. Hanno assorbito la cultura cristiana continuandola, preservandola nella loro città e ora è giunto il tempo dell’ apertura, dell’offrire le conoscenze celate, di arricchirsi spiritualmente nel farlo.

L’altro 16 Giugno un giovedì, giorno da sempre dedicato a Giove, si è avverata la profezia di Malachia : il Colosseo, i Fori Imperiali, la Città Eterna è stata inondata, allagata da mezzo metro d’acqua purificatrice. E’ arrivato il tempo per la Chiesa di aprirsi, di maturare le proprie conoscenze in comunione con il mondo, il nostro e l’altro!
Il Papa è giunto sopra al Colle Quirino, gli elicotteri tornano a casa , due passano sopra ai tetti romani del mio bagno di sole, mi faccio il segno della Croce…spero mi vedano e capiscano il messaggio, come , ovunque e comunque siamo, anche nudi, noi crediamo e aspettiamo il rinnovo, l’apertura delle porte, il perdono per i divorziati, la protezione per i milioni di persone che , inconsapevoli, affrontano la morte ogni volta che fanno l’amore senza usare preservativi.
E’ un affare troppo serio per non cominciare a parlarne, la salute del corpo va salvata e preservata tanto quella dell’anima.  I malati di Aids nel mondo ne sono una triste conseguenza.
Ora è più di un quarto d’ora di esposizione al sole e , senza il cappello del Flamine, conviene abbandonare i lieti pensieri e gli odorosi gelsomini per rincasare nella salutare ombra interna a godere di un altro lato della vita, più “sombre”, come dicono i Francesi: più attaccato alla realtà, nell’ombra dove si vive meglio in queste ore antimerdiane.


Sul terrazzo dell’Hotel Inghilterra

Prima di rientrare dò da bere alla pianta dai dolci piccoli fiori bianchi : possiamo essere amici rispettando la vita ognuno degli altri, facendo quei piccoli gesti che la facilitano, che rendono palese l’attitudine a comprendere, a sospendere il giudizio, accogliendo in noi la consapevolezza di non essere soli, sapendo come non esista un solo modo di vedere le cose ma molteplici vie.
Scritture diverse: da sinistra noi occidentali, da destra gli orientali, in verticale cinesi e giapponesi.
Diversi modi di guidare: tutti tengono la destra ,inglesi,indiani, australiani e neozelandesi la sinistra.
Ora si corregge con il rosso, nell’antichità l’errore era segnalato in nero
Diverse sono le religioni: si ha la cultura e la  conoscenza di una appartenenza a un credo in uso là dove si nasce,  dove si viene iniziati alla vita.
Queste indicazioni di culture diverse non possono separarci o metterci uno contro l’altra. Mai più !

Ora mi faccio una doccia, lascio l’acqua correre sul corpo lavando i pensieri e riempiendo i sensi di fresco piacere, alle volte basta poco a provare emozioni così vitali.
La fresca ombra della camera mi accoglie, poso l’accappatoio sul letto e mi stendo sopra ad assaporare la frescura della mia pelle, palpitante di vita. Passo la crema dopo sole di Clarins, il “Baume aprés soleil” ricco di estratti naturali, la fragranza che emana su tutto il corpo mi fa dilatare le narici nel respirarla, sorrido pensando a quei preparativi al fine di rendere più attraente l’incontro mattutino con il piacere. Quando scenderà a baciarmi fra le gambe sentirà quello stesso profumo salire dalla mia pelle ad avvincere i suoi sensi, a portarlo per mano in un mondo a parte, dove non ci sono motivi per essere felici ma solo sensazioni…allora sarà contento, in quella penombra, di potere gioire di così poco, mentre riesce a strappare, senza inganni, il mio inconsapevole inno alla vita.
Quando io, sicura di lui, mi lascerò andare lo farò sentire importante e lo sarà… per avermi fatto arrivare al nettare degli dei, al godimento dei sensi !
Non è facile per me raggiungere la mèta, devo sentirmi sicura della persona che ho davanti, non devo avvertire in lui un qualche desiderio di sopraffarmi o di giudicarmi. Non deve arrivare a me attraverso un sotterfugio o ad una manipolazione perché lo scoprirei subito e la conseguente delusione impedirebbe qualsiasi rapporto di complicità.


In un momento di apertura

Invogliare una persona con l’ intelligenza e il dialogo è la via, catturarla con i sensi e con l’immaginario, anche se essere ad armi pari può rivelarsi insufficiente è un rischio da correre per vivere il libero amore. Quando si stima una persona non la si sottovaluta né la si imbroglia, si gioisce della sua presenza al di là delle proprie aspettative.
Qualsiasi altro mezzo è riduttivo ed anche un po’ spregevole, perché farne una preda non significa liberarla, anzi.
Non bisogna cercare la soddisfazione del proprio piacere, quella del primo minuto, ma il raggiungimento di quello dell’altro attraverso una linea diretta, esplicita.
Non con i sotterfugi ma con la più difficile complicità.

“Lasciarsi andare” ha un significato ben preciso, vuole dire fidarsi di chi si ha dinnanzi e abbassare le difese. Cosa che non potrò mai fare se ho davanti a me un uomo che vuole in qualche modo raggirami, portarmi alla sua riva con l’inganno:  la attitudine del suo pensiero gli sarà fatale perché anche vi riuscisse…non mi avrà mai, il mio inconscio, dalle difese bene all’erta, lo impedirà e tutto gli sarà stato vano.
Quando si cerca la stessa cosa con la stima reciproca, con il desiderio di donarci quanto più piacere si può, quando non si vuole dimostrare nulla ma solo vivere, permettere all’altro di aprirsi al piacere, tanto si otterranno risultati eclatanti.
La nostra  civiltà sottovaluta questi sottili rapporti di conoscenza, la nostra cultura ha insegnato all’uomo ad essere soddisfatto già solo per avere il fallo eretto, quasi questa fosse una condizione di arrivo e non di partenza. Il Viagra ha insegnato ai più reticenti quanto questa erezione possa essere scomoda se prolungata e in assenza di stimoli maggiori, in confronto ad un sano modo di fare l’amore.
Avranno capito come sia solo un punto da cui partire per coinvolgere l’altro e non solo l’apice di un incontro?… il massimo sforzo evolutivo solo per mostrarlo, che spreco!


Il libro del con…tatto

Ben venga chi sa usare il mix giusto, chi ha letto il Kamasutra anche solo per curiosità, chi si è chiesto quanto rispetto vuole una donna prima di essere toccata. E non è una questione di giorni, mesi o anni, è un rispetto immediato, recepibile in quei pochi attimi in cui ci si incontra da pari.. Solo quando l’incontro non è predestinato al raggiungimento di un unico egoistico piacere ma è aperto alla conoscenza e alla accettazione dell’altro , che non può e non deve essere per forza consenziente , allora ci si aprirà , se saremo stati entrambi chiari nelle nostre intenzioni.

   

Giovane Masai    e                                                                            …. trenta anni dopo

Sono più fortunati i giovani Masai, a cui il rispetto lo si insegna!
Per tradizione non possono toccare una donna fino a quando non hanno superato una prova : devono partire nella savana con gli altri “già uomini” con l’obiettivo di uccidere un leone a sole mani nude !
Perché la scelta cade su una bestia così feroce?
Non solo perché è il principale pericolo al pascolo delle mandrie, di cui da tempo immemore i Masai sono i custodi naturali, ma perché nell’idea di affrontarlo si incontra la fiera che è in noi.
Per giorni e settimane il gruppo si aggira nelle terre dei pascoli, accende fuochi nei bivacchi, attende il fatidico incontro. Nessuno tra i “già uomini” svela alcunché , lasciano il tempo fare il suo corso, attendono che lo spettro della paura abbandoni l’anima dell’adolescente e lo invogli a rispettare la vita, qualsiasi vita, non solo la propria. Allora capirà…con le nude mani significa altro!
Deve sconfiggere il leone allontanandolo dagli armenti, brandendo tra le mani il fuoco, cacciandolo senza toccarlo, al massimo bruciacchiandogli qualche pelo, forse!


Baffi bruciati

Solo determinando nell’animale una sudditanza, instaurando nella fiera il rispetto per l’uomo che sa maneggiare il fuoco…senza inutili rischi e spargimenti di sangue e di  vite da ambo le parti.
Quando il giovane avrà imparato da solo a capire, quando avrà trovato negli occhi dei suoi compagni la tacita approvazione e il compiacimento per la riuscita…tanto sarà cresciuto in conoscenza e sarà in grado di poter toccare una donna. Il “già uomo” è ora all’altezza di chiedersi più cose, di comprenderne molte di più, di sondare il segreto della vita con più pazienza.
Saprà rispettare l’oggetto del suo desiderio rendendolo soggetto, sarà attento a non scalfire  l’immensa fragilità di cui è fatta la forza di una donna.

Saprà conoscere la fonte uguale a quella da dove è nato, aiutare nel percorso quell’essere così altruista che nulla ha chiesto dando tutta se stessa al progredire di nuove vite, meritando , sopra ad ogni cosa, il rispetto! Così facendo farà parte integra del creato, proprio come ha imparato da solo con l’aiuto silenzioso dei suoi amici “già uomini,” davanti a quei fuochi notturni sotto le stelle della savana, là dove il cielo è più alto e le idee volano libere, incontaminate in un unico coro alla vita a cui partecipano tutti gli abitanti della terra, le mandrie e il leone, impegnato ora a leccarsi i baffi arsi. Il giovane “già uomo”ha imparato a non intraprendere una cosa se non la si conosce intimamente.
Ha conosciuto il potere della riflessione e ne ha apprezzato il fine, ora ne saprà fare tesoro!

Gustav Klimt : Il Bacio

Come racconta Paolo Coelho nel romanzo”L’Alchimista” : si parte per conoscere cosa  si cerca che poi è… nel pozzo di casa nostra!

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