1969 Moon

Un altro film cult è sicuramente “The Truman Show” : un bravissimo Jim Carey è il protagonista involontario di uno show in voga tra i mass media…tutto ciò che lo circonda non è reale ma costruito, un set di vita dove solo il protagonista non sa di essere filmato..di far parte di uno spettacolo televisivo. Quando se ne accorgerà tenterà la fuga inseguendo l’amore …attraverserà un mare in burrasca…, trapasserà l’orizzonte raffigurato sul fondale a fine set…. verso il nulla che per lui rappresenta l’unica via d’uscita …la  salvezza dalla finzione!

              Jim Carey riscatta la sua vita

Prendendo quella realtà come spunto vorrei quasi essere filmata anche io solo per poter dire alle persone a cui voglio bene “grazie”, grazie per gli indimenticabili momenti che mi avete dato…quando la gioia era talmente tanta da eclattare in riso irrefrenabile…la felicità di dividersi un grande amore…. immensa.

Sino a tre anni vivevo ancora con tutti e due  i miei adorati genitori , mia madre Halina, mio padre Ingo e mia sorella Ala in una bellissima casa a due piani in stile inglese , tanti camini , una grande scala in legno scuro che collegava il piano terra con quello delle camere da letto…Villa Sant’Andrea ad Alassio…lì al cancello di entrata mio padre aveva fatto scrivere la mia data di nascita…stile Hollywood …24 aprile 1953 , toro ascendente capricorno cuspide acquario!

                                                     I miei a Villa Sant’Andrea

Così vorrei  che mio padre , mia madre , mia sorella fossero partecipi guardandomi da dove si trovano ora  e vorrei potergli dire: …vi voglio bene…non vi dimenticherò mai ! …Ricordate quando la sera, vicino alla scala che portava al piano superiore , mi mettevate dentro ad un plaid e , tenendolo ai bordi, mi facevate volare libera da tutto libera dalla gravità, dai pensieri , dai crucci e dalle ansie…..Felice di essere sospesa nell’aria vi guardavo con amore e riconoscenza…con quel gesto volevate esprimermi tutta la vostra voglia di superare ogni limite per darmi una conoscenza di libertà superiore anche ai vincoli terreni esistenti.  Ho riso di tutto cuore …vi ho amato tantissimo per avermi permesso di volare sin da piccola,di librarmi libera……..grazie a voi lo sono ancora !

                                                                        Ala e Eli

 

Ricordo mia sorella Halina , Ala per noi tutti , nata in Svizzera dal primo matrimonio di mia madre , apolide… mi aveva visto nascere quando aveva dodici anni e…appena ero cresciuta quel che bastava per gattonare i primi passi , mi portava  in una stanza della casa tutta boiserie e specchi e lì ballava sul parquet di legno per me:  adoravo le sue giravolte sulle punte , mi estasiavo a guardare la nuvola bianca del tutù con la lunga treccia castana che le arrivava sino al sedere volteggiare come una trottola mentre un vecchio grammofono faceva passare la musica dalla puntina all’altoparlante…la Voce del Padrone…

                               Jack simbolo della Voce del Padrone


Occhi verdi, cuore immenso , una voglia d’uva sotto al ginocchio , labbra carnose e sensuali questa era la mia dolce e amatissima sorella Ala.
Quando la Luna era piena e tondeggiante nel cielo avevo insegnato a mia madre a rivolgere al nostro satellite un saluto particolare legato ad un muto desiderio : così nelle tre notti del plenilunio eravamo unite , lo sguardo alto verso la bianca forma nel cielo ” buonasera signora Luna , fammi essere felice “ripetuto tre volte e con un leggero inchino nel capo , una specie di riverenza, di ossequio alla signora del tempo, colei che fa alzare le maree e germinare i semi…che avrebbe potuto assecondare le nostre speranze, i nostri desideri di una vita migliore o …di poter incontrare il compagno ideale …insomma una raccomandazione davvero speciale !

Nei papiri egizi c’è la storia della nascita del tempo , voluto da Thot , ed è intimamente legata  alla Luna che ne scandisce i giorni, spinta nel nostro mondo da Anubi  il signore guardiano delle porte, viene a delimitare il tempo nella seconda terra.Per gli antichi esistono due mondi speculari,due terre
          

             Tawi                       e                         Yalu

 

una , quella da cui veniamo , è senza tempo e spazio perciò priva di acustica silente
la nostra ,” Tawi ” , ha spazio e tempo quindi marcescenza ma è allietata dalla voce ,
dalla musica, dall’eco.
E’ speculare alla terra di origine , un passaggio delimitato dal tempo che scorre nello spazio, una specie di scuola di vita nella quale lo specchio era considerato dagli antichi  un tramite per il ricongiungimento con la propria essenza , ciò che fa riflettere : permetteva  la comunicazione con il proprio essere nell’altra speculare dimensione al fine di non dimenticare chi si era veramente…Spesso mi accade di rientrare stremata la sera e di non riconoscermi nell’immagine riflessa…quasi le prove superate  durante il giorno  avessero segnato i tratti del mio viso  cambiandoli , togliendoli la luce…Con accanimento mi cerco nello specchio fino a ricongiungermi con me stessa, con gesti semplici ravvio i capelli, liscio i tratti del volto , umetto le labbra riportandovi la vita, mi faccio bella fino a ritrovarmi … a sentire intimamente  di essere di nuovo me stessa anche se non proprio completamente…mi basta rivedermi quasi uguale alla mia immagine speculare e non demordo finchè non la ritrovo, sino a che nello sguardo non trovo la stessa luce, la stessa comunicatività. D’altronde non avrebbe senso vivere senza ! Alle volte però al rientro sono così provata e stanca che è il mio specchio a dirmi :”perché non ti fai prima una bella doccia…così mi appanno e non ti vedo !”

                                                                    Specchio di Escher

…Ad una festa anni 70 sul mare laziale in una notte di Luna piena  avevo fatto amicizia con una bellissima modella svizzera/inglese,Charlotte Vieli…il fatto di essere presente  nel suo cognome mi aveva ancora di più unita a lei….lunghi capelli biondi , corpo da vestale , occhi di fuoco ,Charlotte sapeva benissimo cosa voleva, era indipendente al massimo e non ammetteva sopraffazioni. Amica di Donyale Luna , la modella di colore più bella del momento, aveva organizzato quella festa  al chiaro di luna in un teatro romano illuminato per l’occasione con sole torce e …con maestria avevano preparato dolci ripieni di “maria” capaci di disinibire anche un bradipo come me…..tutti ne avevamo mangiato e cominciavamo a perdere il controllo del tempo e delle cose !

 La madre di tutti noi: Donyale Luna nel Satyricon di Federico Fellini


Charlotte mi era intimamente vicina, la sentivo sorella amica, non la temevo come rivale anche quando Ettore la guardava come una preda….”portala a dormire con noi questa sera”…..questo voleva : conoscerla senza conoscerla , lasciare a me la libertà di scegliere il suo tradimento, la sua trasgressione. Mi addolorava la sua superficialità ma Charlotte non vi vedeva alcunché di male e acconsentì con entusiasmo a seguirci nella casa di Porto Ercole a fine serata…….Lì distesa sul letto….nuda ….mi invitava  a raggiungerla senza pregiudizi , Ettore in piedi restava ai bordi della stanza a guardare…I lunghi capelli biondi di Charlotte accarezzavano il mio ventre, la sua lingua si infilava tra le mie labbra a darmi piacere , mordeva leggermente il clitoride tenendomi le gambe aperte ….per farmi godere……ma quando lui provò ad avvicinarsi Charlotte  sollevò la testa  “lasciaci sole ” disse perentoria ” non è per te che sono qua”…..aveva occhi da lupa nel dirlo strani bagliori le accendevano il viso….magica Charlotte ….magica Luna , peccato non poter ribattere il mio dispiacere per quell’allontanamento.
Ricordo Ettore abbandonare  contrariato la stanza  il riso di Charlotte allietare l’alba incipiente…no, non ero stata tradita quella notte, la mia amica era mia amica e basta .

Solo che ogni esclusione è una sopraffazione ,  mina i rapporti se sono peraltro già fragili: a nulla serviva la circostanza di essere stata io l’esclusa di una altra sera  quando un amica di Ettore  se lo era accaparrato davanti ai miei occhi ….lascivamente glielo aveva preso in bocca …guardandomi con sfida .Avevo preferito uscire nella notte sulla spiaggia di Sabaudia….la casa di un nostro amico arroccata sotto il promontorio di San Felice Circeo era perfettamente integrata con il paesaggio…le pareti esterne si mischiavano alle rocce e la luce della Luna piena le dotava di fascino elfico… ….mi guardavo intorno: l’acqua del mare lambiva il piccolo molo sulla spiaggia…mi riempiva di pace essere da sola tra quei sassi sotto quella scura montagna , era pur sempre stata la casa della maga Circe , contemplavo senza desiderare , senza provare risentimento per l’esclusione dai giochi ai quali preferivo sinceramente rinunciare  non essendo per niente vicini ai miei ideali…non desideravo sfidare alcuno …amarlo si…e se non era possibile astenersi dalla trivialità meglio astenersi del tutto! Avete mai pensato che gli ideali sono…idee con le ali !!! Bisogna saperle fare volare…..
     

Circe di Maxfield Parrish                                                  Le rocce del Circeo

Non tutti i miei amanti hanno avuto la capacità di comprendere la mia libertà nell’astenermi dall’atto sessuale quando i compagni da loro scelti non erano di mio gradimento. Forse solo con Franco Rapetti questo era stato possibile.

                                                  Con Franco Rapetti a Capri

 

Più grande di me , aveva trentuno anni quando l’ho conosciuto a sedici anni metteva in primo piano la nostra amicizia e per questo è durata negli anni …sarei sempre stata la sua “passerina”…pronta ad eclissarsi quando la compagnia non era di suo gradimento! Quante avventure insieme…a cominciare dalla sera del sabato 19 luglio 1969…eravamo tutti riuniti a casa di Rodolfo Parisi a piazza dell’Orologio a Roma per vedere in diretta l’allunaggio della navetta spaziale Apollo 11….”Tutta mia la città…un deserto che conosco…..” la musica dell’Equipe 84 era perfetta per quella sera….al rientro dalla Taverna Flavia non c’era una sola persona in giro….tutti tappati in casa a presenziare alla diretta ..in bianco e nero….che palle …..una attesa mostruosa sino alle 4 e 17 primi 43 secondi della notte quando i due astronauti arrivarono sul suolo lunare.


La navicella nello spazio viaggia tra la luna e la terra

 

Forse per le riprese in studio davvero noiose o per la trasmissione televisiva ancora in bianco e nero ma qualcosa mancava all’appello…non c’era pathos…sembrava tutto finto…le ombre della bandiera opposte a quelle di Armstrong…c’è chi dice non vi fu alcun allunaggio e le riprese viste da milioni di persone furono effettuate dal regista Stanley Kubrick sul set di Huntsville , nell’Alabama….una panzana…a parer mio un regista di quel calibro non avrebbe permesso sul set un errore nelle luci tale da dare alle ombre diverse angolazioni….Piuttosto mi chiedo se non c’era gravità perché gli scarponi lasciavano tracce sul suolo lunare ?…

                                            19 luglio 1969 Allunaggio

Quando ancora il cinema era muto nell’anno 1902 un grande regista francese Géorgè Melies  metteva in opera il film “Viaggio sulla Luna” e colorando a mano fotogramma dopo fotogramma ambientava l’arrivo sul nostro satellite con un comitato d’accoglienza lunare costituito dalle ballerine del “Cafè Chantant” parigino. Sicuramente meno noioso dell’allunaggio vero e proprio !

                        La locandina del film di Géorgè Melies (1902)

Quella notte nell’attesa del fatidico primo passo sulla Luna Rodolfo, Franco ,Gigi Rizzi e Beppe Piroddi ingannavano il tempo giocando  a carte a Singapore, una specie di JinRummy ma con due mazzi di carte….un gioco come Teresina , da bische, marinai e ….bari ! Ero l’unica “passerina ” quella sera e contemplavo la bellezza dei miei nuovi amici , già esperti playboy…davvero belli come il sole ! Rodolfo , sicuramente il più elegante , era anche il sostenitore economico del quartetto, era lui a pagare i conti quando la combriccola stringeva la cinghia ! Beppe e Gigi , certamente i più “machi”, famosi soprattutto per le loro storie d’ amore con donne importanti . Il primo per aver strappato Odile Rodin  al grande seduttore Porfirio Rubirosa e Gigi per l’intenso amore con il sex simbol Brigitte Bardot. Del segno del leone Franco Rapetti , per gli amici Rapage ,  aveva le qualità per essere l’amico di sempre , con lui si poteva fare l’amore con il cuore senza timore di essere feriti…ci si amava per tutto il tempo dell’amplesso e poi si tornava amici , compagni di vita , liberi…non amava legarsi perciò ricercava rapporti con donne già sposate , come la bellissima Myrta Barberini Sciarra, o con amiche dalla mentalità del tutto particolare come me o Silvia Monti , poi divenuta la mia migliore amica e con la quale ho diviso anni bellissimi dei quali porterò sempre il ricordo nel cuore.

Rapage, il grande amore della mia adolescenza, aveva la passione per l’arte : da Vassily Kandinsky , Matta , Dalì a Jeronimus Bosh un viaggio a ritroso nel tempo seguendo i suoi insegnamenti alla ricerca dell’arte quale specchio di cultura….”Passerina” mi diceva

                           Palazzo Venier dei Leoni con la gondola di Pegghy Guggenheim

“sei a Venezia?Vai a vedere Palazzo Venier dei Leoni, la villa di Peggy Guggenheim …sai è una donna  molto importante , moglie del pittore surrealista Max Ernst , una delle poche grandi donne collezioniste… ha creato l’ omonimo Museo d’Arte Moderna a New York e il giorno che lo ha inaugurato indossava un orecchino di Tanguy e uno di Calder, per dimostrare imparzialità tra surrealismo e astrattismo…”

Il trono di Villa Venier dei Leoni duplicato nella foto per permettere di leggere la scritta:

                     ” La sua forma scompare la sua radice è eterna”

Grazie a te Rapage , fin da piccola , ho scoperto che l’immediatezza dei colori sulla tela raggiunge il cuore e la mente attraverso i sensi e comunica direttamente senza l’ausilio di parole : sono  le sensazioni  ad aggiungere tasselli di conoscenza  al nostro spirito che rinfrancato si lascia condurre ad una vita dai significati migliori. Nel giardino di Palazzo Venier dei Leoni riposano dal 1979 le spoglie di Peggy Guggenheim insieme a quelle dei suoi amatissimi cani….

Una delle ultime foto di Peggy Guggenheim a Venezia

 

           La tomba di Peggy Guggenheim e dei suoi adorati cani

La camera da letto di Franco a Roma in via Paisiello era tutta in lacca cinese scura , il soffitto interamente a specchi rifletteva un letto king size ricoperto da una calda coperta di guanaco…dava una sensazione di sicurezza, sembrava di entrare nel ventre materno e lì poter giocare con il proprio gemello. Mi piaceva alzare gli occhi al soffitto mentre facevamo l’amore : mi esaltava ammirare il suo corpo mentre si arcuava per possedermi a fondo…vederlo gioire e ricevere il suo seme che spandevo sulla mia pancia…con le mani ricoprivo ogni centimetro di pelle con quel latte  meraviglioso …poi….cercavo la fonte per suggere ogni goccia residua in un gesto d’amore riconoscente per tutto il piacere ricevuto…..

                                             La locandina del film di Pier Paolo Pasolini

Ho amato tantissimo nel film “Racconti delle mille e una notte ” di Pasolini la sequenza dove due ragazzi si addormentano insieme dopo aver fatto l’amore e….durante la notte scende la mano di lei sul ventre di lui a custodire il suo tanto amato…..quanto amore e carnalità in quel gesto….lui continua a dormire mentre lei protegge i sogni di tutti e due…..

Foto del Tii Ki delle isole Marchesi inviatoci da Hereiti

vedi storia Maori nei commenti

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