Questa è una storia amara, uno di quegli episodi che segnano la vita o che avrebbero potuto avere conseguenze davvero tristi se non fossi riuscita a mutarne il corso in tempo.
In televisione , su Canale 5, proiettano il film “Billy Elliot” ed è forse questa storia così delicata ad indurmi a scrivere, a trasferire sulla carta tutte le emozioni che mi hanno, di recente, sconvolto la vita.
Il film, ambientato in una Inghilterra turbata dagli scioperi e dalle lotte sociali, propone, come protagonista, un bambino dai sentimenti delicati che si antepone a un mondo dove solo se si è uomini duri e privi di valori si può arrivare a un qualche traguardo….dove la caccia al denaro è l’unica aspirazione.
Billy è un bambino sincero che vuole solo esprimersi ballando.
Combatte la sua lotta contro un mondo ipocrita che si nutre di falsità e preconcetti.
Minatori che vogliono conquistare con la forza la vita opposti a giovani anime che credono in conquiste diverse, lontane anni luce dalla prevaricazione e dall’inganno.
Seguire sullo schermo la storia interpretata dal giovane Jamie Pall induce a riflettere, mi da la forza di aprire il mio dolore per liberarlo dal mio corpo.
Tante volte, nella vita, mi sono trovata in un labirinto e ho cercato una via di uscita ma nel farlo non ho mai dimenticato chi mi era a fianco.
In fondo sono fiera di essere stata sempre me stessa, di non avere mai mentito e di avere fatto della verità la migliore delle virtù.
Harry Potter, nella sua saga cinematografica, lo ha insegnato a milioni di giovani, ricordando molti di quei valori spesso dimenticati. Nell’ultimo film “Il Calice di Fuoco” si chiede ai giovani aspiranti maghi di superare la prova del Labirinto senza dimenticare i propri compagni nel compierne il percorso.
La vittoria a nulla vale se si è perso un amico per ottenerla.
Perché si è persa una parte importante di se stessi.
Maat: il simbolo per gli antichi egizi di verità ordine ed equità
Così stava per succedere alla mia Sasi (Sabrina Celestini) e il dolore che ho provato nel rendermene conto ha fatto sì che io ricordassi l’intera storia…per meglio capire.
Tanti anni fa, nel 1991, quando gestivo a Monesi l’albergo Redentore, costruito da mio padre nel 1953…tanti anni fa …si presentò a lavorare , accompagnata dalla madre, una giovane comis di cucina: teneva stretto fra le braccia un cuscino, senza il quale non avrebbe potuto prendere sonno dopo il lavoro…
Mi scelse lei, nei suoi occhi c’era tutto il desiderio di prendere parte alla avventura della mia vita e io l’ho vista crescere per quindici anni…fino ad oggi.
Non è stato un periodo facile , costellato da imprevisti ma anche da viaggi e scoperte fatte insieme.
Durante questi anni ho perso i miei genitori e il mio migliore amico , Edoardo, che consideravo il mio gemello in ideali e sogni.
Lo scorso Agosto a Sasi è mancata , dopo una fulminante malattia, la mamma…e, dopo la Messa di commemorazione a Porto Maurizio,…mi aveva presentato Emanuele, un ragazzo greco nativo dell’isola di Creta.
Qualcosa mi diceva, dal profondo del cuore, che non era tutto oro ciò che luccicava e come, spesso, tutto può essere solo una illusione voluta dal nostro pressante bisogno di affetto.
Le proponevo, quella stessa sera, di fare un viaggio con lui nella terra della verità, l’Egitto, dove le persone e le cose assumono il loro giusto valore e quello che è falso, come per una magia disincantatrice , si rivela.
Un viaggio simile a quello fatto assieme tanti anni prima, durante il quale avevamo appreso verità commoventi e insieme eravamo state mosse al pianto da quelle conoscenze rivelate.
“Ancor en petit sforz” soleva dirmi scherzando Sasi mentre trascinavo il mio pesante bagaglio negli spostamenti da una riva all’altra del Nilo…e , ora. “ancora un piccolo sforzo” mi è necessario per raccontare questa triste storia.
Maat: il simbolo per gli antichi egizi di verità ordine ed equità
Durante quegli anni, per ringraziarla della sua amicizia, l’avevo nominata nel mio testamento olografo, ora prontamente rettificato, chiedendo al mio erede superstite di voler provvedere, in caso di mia morte, ad assicurarle l’uso di una abitazione usando, a tale scopo, ogni bene o diritto in mio possesso.
Una settimana fa ho ripreso con lei l’argomento e, essendo in procinto di chiudere una annosa causa famigliare, le ho proposto di costituire insieme, con il novello capitale ricuperato, una nuova società di gestione immobiliare nella quale avrei potuto darle una quota del dieci per cento.
Avrei poi provveduto anche a nominarla mia legataria in caso di mia prematura morte.
Ci recammo da un Notaio e quando il Pubblico Ufficiale le chiese i documenti, al fine di predisporre l’atto, si informò anche del suo stato civile
“Nubile” rispose lei
… e non poteva essere diversamente …per quello che ne sapevo io.
Il giorno di Pasquetta ero stata a mangiare nella casa in campagna dove , dopo la morte della madre Franca, era tornata a vivere con il padre.
Mi ero presentata con un ridicolo plateau di dieci paste pensando fossimo solo noi tre…invece la tavola era apparecchiata per venti persone ! C’era chi arrostiva le rostelle di capra sulla brace, chi versava il vino nei bicchieri, chi apparecchiava e …seduti davanti a me vi erano due ragazzi appena tornati dalla Grecia.
Uno di loro lo conoscevo già, era Emanuele, il ragazzo conosciuto quella sera ad Imperia e con il quale Sasi ed io eravamo usciti una sera a cena.
Ma quel giorno di Pasquetta, se possibile, ne percepii una sensazione sgradevole.
Se la rideva con il suo compagno parlando nella sua lingua natale e indisponendo così i presenti .
Davvero spiacevole in special modo quando il compagno più giovane mi si strofinò addosso.
Lo allontanai con una occhiataccia e , presa da parte Sasi, le espressi tutte le mie considerazioni sul comportamento dei suoi amici.
Lei mi rispose che erano dei gran maleducati e che non aveva alcuna intenzione di continuare a frequentarli.Per me la questione era finita lì.
Maat: il simbolo per gli antichi egizi di verità ordine ed equità
Nelle settimane successive continuammo a vederci per perfezionare il nostro progetto societario.
In sincerità era questo un modo, da parte mia, per dare a questa ragazza un po’ di sicurezza considerato che era, da poco, rimasta orfana della madre.
Le avevo anche proposto di aiutarla a trovare un nuovo lavoro, predisponendo il Curriculum Vitae da spedire, nella speranza trovasse un motivo trainante di vita.
Non sapevo da che cosa fosse causato ma intuivo in lei un profondo stato di disagio, che però non esternava a parole. La sua casa non era in ordine come era sempre stata, lei non amava più il suo lavoro, i suoi amici non mi rassicuravano.
Percepivo che qualcosa non andava e mi sentivo in obbligo a fare del mio meglio per aiutarla. Sì qualcosa non andava….ma cosa?
E’ stato il Notaio a dirmelo.
“ C’è un problema , signora, la persona con la quale vuole costituire la società ha declinato false generalità. Non è nubile ma è sposata da un anno e due mesi con J.K., nato in Albania.”
A quella rivelazione, in un solo momento, il mondo mi è crollato addosso .
Perché non dirmelo?
Maat: il simbolo per gli antichi egizi di verità ordine ed equità
Ho chiamato suo padre e ho chiesto di incontrarlo…e lui, piangendo, mi ha detto di esserne a conoscenza solo da quel giorno di Pasquetta quando lei glielo aveva presentato…
Era quel ragazzo seduto davanti a me.
Quel ragazzo era un greco… ma, probabilmente, solo per me!
Il cuore mi si è stretto, le lacrime sono salite agli occhi .
Perché? Perché tutte quelle bugie ?
Se era un bravo ragazzo e lei gli voleva bene poteva provenire anche dalla Terza Galassia , dall’Inferno del Mondo e ne sarei stata felice…
Ma quelle bugie…a quale scopo?
Rabbrividisco perché ora comprendo.
I casi sono tre : o Sasi è stata plagiata …ed è grave… oppure è consapevole ed è ancora peggio…o ancora è solo colpa di una grave stoltezza giovanile che è forse ricuperabile, anche se preoccupante.
Ho richiamato il Notaio e ho preso appuntamento per annullare tutti gli atti, ho chiuso il conto in Banca . Mi sono sottomessa a provare la vergogna nel dover spiegare a degli estranei che la persona in cui credevo mi stava tradendo.
Per inconsapevolezza o per complicità.
“Sarebbe toccata una brutta fine prima a lei e poi alla sua legataria” questo sentenziarono.
Terribile anche solo sentirselo dire.
L’altro ieri guardavo il padre dibattersi nel malessere causato da sua figlia e pensavo come il mancato rispetto ci univa nel dolore perché chi non rispetta il proprio padre come si può sperare possa rispettare una semplice amica?
Siamo poca cosa al mondo ma diveniamo importanti per la nostra unicità e nel rispetto che dobbiamo uno all’altro. Cresciamo nei valori e non grazie al denaro.
Un tradimento il suo da ogni punto lo si voglia guardare …
Un tradimento ripetuto nel tempo che ora io cerco di esorcizzare con queste poche parole.
Perché la verità perduta in una costante bugia è una strada che non porta da alcuna parte.
Si perde solo se stessi.
Riprenditi in tempo, Sasi, per favore fai “En petit sforz” e la vita, quella vera ti attenderà, potrai prenderti il piacere di affrontarla con coraggio e non dovrai abbandonare nel suo labirinto i compagni di sempre.
L’affetto non si compera, la vita si conquista con lealtà… come insegna Harry Potter.
Maat: il simbolo per gli antichi egizi di verità ordine ed equità